“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

venerdì 3 gennaio 2014

ANGELINA ROMANO: giustiziata a 9 anni con l'accusa di brigantaggio.

Sono passati più di 150 anni da quel triste 3 gennaio del 1862, giorno in cui fu fucilata la piccola Angelina Romano, età anagrafica "anni 9", colpevole del solo fatto di aver assistitito alla fucilazione di 6 tra contadini e Parroco del paese, Don Benedetto Palermo di 43 anni, gli altri furono Mariano Crociata di 30 anni, Marco Randisi di 45, Anna Catalano di 50, Antonio Corona di 70 e Angelo Calamia di 70, tutti sorpresi dai Bersaglieri in contrada Falconiera, nei pressi di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, ove si eano rifugiati per paura. I miltari furono inviati da Palermo, con a capo il Generale Quintini e l'appoggio di due navi da guerra, l'indomani della sommossa popolare contro la Legge Marziale e la Dichiarazione dello Stato d'Assedio, proclamata il 30 giugno 1861, dall'inviato dal Governo Sabuado Piemontese, Generale Covone, che introduceva anche la Leva Obbligatoria, sconosciuta sotto il Regno Borbonico ( 7 anni). Il 2 gennaio 1862, 450 giovani siciliani assaltarono la sede del Commissariato di Leva , allora era Commissario Bartolomeo Asaro, e dentro trovarono anche il Comandante della Guardia Nazionale, Francesco Borroso. All'arrivo del battaglione di Bersaglieri, inviato dal capoluogo Palermo, i giovani si dileguarono tutti nelle campagne e sulle pendici dei monti circostanti, ma i militari trovarono rifugiati in un casolare di Falconiera, i sopracitati 6, che in virtù dei poteri dovuti ala proclamazione dello Stato di Assedio, furono tutti passati per le armi, prete compreso. Però alla fine dell'esecuzione furono sentiti i pianti di una bimba che aveva assistito alla fucilazione e che fu messa subito al muro, ancora con la faccina bagnata dal pianto e "giustiziata"; nell'archivio militare si legge " Castellammare del Golfo, 3 gennaio 1862, Romano Angelina di anni 9, fucilata, accusata di Brigantaggio". Questo breve post vuole essere un omaggio ad una bambina innocente e rimarcare un atto feroce ed inutile, compreso l'ascolto di alcuni brani dedicati al periodo tramandato, ma fino ad ora in maniera distorta, del "Brigantaggio al Sud", ed anche il ricordo della giovane Michelina di Cesare, massacrata in quegli anni, ed anche alla Questione Meridoniale.

Oggi 152 anni dopo Angelina Romano viene ricordata a Longobardi grazie al Consigliere comunale di minoranza Franco Gaudio del Partito del Sud, ed al sindaco Giacinto Mannarino.


Nessun commento:

Posta un commento